Google Maps: la mappa del tuo sito rimarrà visibile dopo il 16 luglio?

Se ti stai chiedendo cosa succederà il 16 luglio 2018, questo articolo può essere quello che fa per te. Ma per capire davvero il nuovo aggiornamento delle policy di Google Maps è prima necessario fare un passo indietro.

Nello scorso giugno, Google ha lanciato un importante aggiornamento per la sua piattaforma API di Google Maps: Google Maps Platform. Si tratta di uno dei più grandi cambiamenti apportati alla piattaforma nei suoi tredici anni di esistenza.
Per semplificare il lavoro agli sviluppatori, Google ha deciso di combinare le 18 singole API di Maps attualmente offerte in soli tre prodotti principali: Maps, Routes e Places.
In pratica, tutto ciò che riguarda l’utilizzo delle mappe di Google, le indicazioni stradali, gli aggiornamenti sul traffico, la gestione di schede riguardanti luoghi e punti di interesse.

Cosa cambierà?

Per prima cosa, ogni cliente che intende utilizzare questi prodotti dovrà attivare un account di fatturazione con carta di credito all’interno della Google Maps Platform. Anche se si inseriscono i dati della carta di credito, non è detto che si paghi.

Secondo, generare e proteggere una chiave API da utilizzare per i tutti i propri progetti e per aggiornare la propria applicazione.

Il motivo di queste due richieste e l’obiettivo di questo cambiamento è di semplificare la scalabilità, ridurre il tempo di inattività e i problemi di rendimento. Infatti Google ha dichiarato che “con il lancio di Google Maps Platform, abbiamo apportato alcune modifiche ai nostri prodotti, prezzi e servizi di assistenza per fornirti un livello migliore di flessibilità, trasparenza e controllo.

L'11 giugno 2018 è entrata in vigore la misura che vieta l'accesso senza chiave API. Al posto delle vecchie mappe, nelle pagine web compariranno mappe a bassa risoluzione con la scritta in sovraimpressione “solo a scopo di sviluppo”, oppure messaggi di errore.

Dal 16 luglio 2018 invece sarà obbligatorio avere attivo l’account di fatturazione.

Per maggiori dettagli, Google ha messo a disposizione una guida per utenti esistenti.

Prezzi

I precedenti piani esistenti, Standard e Premium, sono stati uniti per formare un piano tariffario “pay-per-use” per i tre prodotti principali (Maps, Routes, Places).

In questo modo paghi solo per i servizi che decidi di utilizzare, senza impegni annuali ma con scadenza mensile. Il piano tariffario completo prevede vari scaglioni a seconda dei consumi e si paga l’effettivo utilizzo.

Se prendiamo l’esempio di Google Static Maps API, è possibile notare che l’introduzione di Google Maps Platform ha causato un aumento nei prezzi. Al momento le aziende dispongono di un massimo di 25.000 visualizzazioni gratuite di mappe al giorno. Superata questa soglia, ogni 1.000 richieste aggiuntive all’API, viene addebitato loro un costo di 0,50 dollari. Un prezzo piuttosto ragionevole che riguarda solo un ridotto numero di utenti con un alto traffico.

Dal 16 luglio 2018, per lo stesso tipo di mappa, il tetto massimo diventerà di 28.000 visualizzazioni, non più giornaliere ma mensili. Google addebiterà i costi successivi per pacchetti da 1.000 visualizzazioni a 7 dollari invece di 50 centesimi.

Di conseguenza molte aziende che supereranno tali limiti si ritroveranno a pagare un prezzo considerevole per un servizio che finora era gratuito.

L’uso di Google Maps nelle applicazioni mobili native resterà gratuito e illimitato. Lo stesso vale per l’uso “embed” o integrato sui siti, ovvero la semplice visualizzazione di riquadri con la mappa all’interno.

I servizi Maps, Routes e Places saranno invece a pagamento.

Nonostante l’aumento nelle tariffe, c’è anche una buona notizia: ogni mese Google garantisce un credito gratuito di 200$, prima di iniziare a fatturare. Inoltre si possono impostare limiti di utilizzo, per proteggersi da aumenti imprevisti.

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